venerdì 4 dicembre 2015

Dietro il T-Rex, una sognatrice

La prima cosa a colpirmi è stato il nome, così buffo, e poi sono arrivate le immagini e poi ancora le parole e la persona.

Il T-Rex a pois si racconta per Puntiamo in alto e si racconta con onestà e semplicità, mostrandosi con i suoi sogni ed i suoi timori. Mi perdo tra le sue parole e mi ci ritrovo profondamente, più vicino di quanto pensassi.


Ogni storia inizia con un C’era una volta raccontaci il tuo C’era una volta. 

C'era una volta e senza dubbio c'è ancora, una sognatrice. Una bambina silenziosa, ma con tante storie da raccontare e tanti mondi da scoprire. Curiosa e convinta che nella vita nulla fosse assolutamente impossibile. Era solo necessario trovare il modo giusto per farla funzionare. Mi annoiavo facilmente, cercare continuamente cose nuove da inventare riempiva le mie giornate.

Che bambina eri? Che rapporto avevi con i libri? Il libro del cuore della tua infanzia?
Fin da molto piccola sono sempre stata affascinata dalle storie. Lette o raccontate!! Mio padre invece delle favole classiche, che non erano evidentemente di suo gradimento, mi raccontava Iliade e Odissea, "parafrasando" un po' i personaggi per renderli buffi e meno " alti". Mia madre mi leggeva i racconti di Gianni Rodari da " La freccia azzurra" a " Il gatto viaggiatore", tentando inutilmente di farmi addormentare. Ma come si poteva dormire quando era cento volte meglio provare a fuggire dalla bottega della Befana o cercare di evitare i massi lanciati da Polifemo?? Appena un po' più grande ho incontrato il mio vero amore : " La fabbrica di cioccolata" di Dahl con le illustrazioni di Quentin Blake. In quel racconto c'era tutto ciò che più mi piaceva : personaggi buffi, avventura, disegni bellissimi e..la cioccolata!!

Quando nasce la tua passione?
La passione per il disegno credo sia nata insieme a me. Non ricordo eventi della mia vita in cui non avessi a portata di mano un vecchio quaderno su cui scarabocchiare. Disegnare mi permetteva di creare ciò che desideravo così un'agenda dell'anno precedente si trasformava in un libro di incantesimi, o il prezioso taccuino di un avventuroso archeologo. Se potevo immaginarlo, potevo disegnarlo e renderlo reale.

Che ostacoli hai incontrato?
Tanti, tantissimi. Molti sono ostacoli " del cuore" dovuti a tante mie insicurezze e paure. La fatica più grande è stata capire come concretizzare questa mia passione. Capire come fare in modo che la mia non restasse solo una passione o un passatempo, ma prendere coscienza di quanto il disegno fosse fondamentale nella mia vita e dedicarci l'impegno necessario, senza disperdere energie a rincorrere altre opportunità che all'apparenza sembravano migliori, ma che non mi avrebbero mai fatto sentire altrettanto realizzata. E poi senza dubbio la continua incertezza e impalpabilità di questa professione che ogni giorno deve essere ricreata da zero.


Storie colori

Che tecniche usi per realizzare i tuoi lavori?
Innanzitutto lavoro al 99% in modo "analogico", ovvero faccio interventi digitali solamente alla fine se sono necessarie correzioni minime, ma i miei disegni nascono e crescono interamente a mano. Non ho una tecnica che uso in assoluto,  sicuramente non manca mai un intervento con le matite colorate, ma la basi possono essere assolutamente varie, dagli acquerelli all'acrilico alla china. E poi ho una passione sfrenata per la carta, per cui mi piace sperimentare molto anche supporti diversi, non solo dal punto di vista della grammatura, ma anche delle tonalità o dei materiali. Mi piace scoprire ogni volta come le matite e i pennelli reagiscono a contatto con una materia nuova. Arrivare ad avere uno stile personale e riconoscibile è molto difficile, riuscire ad essere sempre coerenti anche se le tematiche variano da un lavoro all'altro è un percorso che richiede tempo. Sono ancora molto lontana dal poter dire di aver trovato il mio stile, ma continuo a studiare ad esercitarmi e a sforzarmi per poter definire al meglio una mia identità.


Che storie racconti attraverso le tue immagini?
E' difficile spiegarlo a parole, le immagini parlano per me. Disegnare è comunicare quindi al di là del contenuto espresso chiaramente come soggetto dell'immagine, ci sono una serie di contenuti che potremmo definire latenti che raccontano cose che il testo non esprime. Ma ognuno percepisce qualcosa di diverso. Io spero di suscitare emozioni in chi guarda, belle o brutto, l'importante  è non lasciare indifferenti. E mi auguro di far trasparire l'impegno che metto in ciò che faccio.

A cosa/chi ti ispiri?
Fare un solo nome per me è impossibile, ci sono decine di artisti che hanno influenzata e mi ispirano e quando dico artisti intendo illustratori, ma anche pittori, musicisti, fotografi,registi, grandi nomi, ma anche gente meno nota , ma che in qualche modo riesce a fissare con una tecnica l'emozione di un istante. Ti faccio tre nomi strettamente legati al mondo dell'illustrazione Oliver Jeffers, Olivier Tallec e Shaun Tan.

Come nascono le tue idee?
Osservando il mondo e quello che di bello si nasconde dietro le cose che quotidianamente abbiamo davanti agli occhi, ma che non sempre abbiamo la pazienza di guardare con attenzione. Ma il grosso delle mie idee non nasce da qualche illuminazione o ispirazione divina, non credo nell'ispirazione. E' necessario mettersi al lavoro, provare, fare schizzi, studiare i soggetti. Le idee pian piano arrivano e le cose prendono vita


Come una vedetta pirata

Se chiudi gli occhi, dove vorresti essere? Come vorresti realizzarti? Cosa vorresti realizzare?
Mi piacerebbe viaggiare più di quello che già faccio, questo mi permetterebbe di avere a disposizione altre migliaia di immagini da custodire nella mia personale ricerca iconografica. Anzi un mio sogno è proprio quello di poter illustrare guide o libri di viaggio. E mi piacerebbe anche poter lavorare con una casa editrice straniera, per potermi confrontare con un metodo di lavoro nuovo.

Speri di fare della tua passione il tuo lavoro?
Certamente. Ad oggi sono riuscita a renderlo un lavoro part time, , dedico una mezza giornata all'illustrazione mentre l'altra mezza sono ancora costretta a svolgere lavori diversi. Mi auguro veramente che il disegno possa occupare uno spazio sempre maggiore.

Quali sono le cose che ti piacciono di più di questa attività e quali le criticità?
E' un'attività creativa quindi stimolante e ogni giorno nuova e per una che come me non ha pazienza e ha la "noia facile" è l'ideale. Ma il suo pregio è anche il suo difetto, ogni giorno deve essere reinventata, richiede tanto tempo a fronte di un'insicurezza costante e ogni tanto il peso si fa sentire. In più in Italia il mondo dell'illustrazione è ancora troppo poco conosciuto e considerato un mercato editoriale di secondo ordine rispetto al altri paesi.

Ogni storia ha bisogno di un finale, tu qualche scegli?
Vissero tutti felice perché contenti di essere ciò che sono e di essere diventati ciò che volevano essere.



Ed ecco "Snow" l'immagine che troverete per tutto il mese di dicembre come copertina della pagina facebook di Silviapunto.

"Con l'immagine di copertina vorrei invitare tutti a non dare per scontate le cose che ci circondano e prendesi cinque minuti al giorno per guardare quanto è bello il mondo che ci sta intorno. Per farlo ho scelto la neve che sa rendere magiche tutte le cose. E come ogni dicembre la sto aspettando con trepidazione."


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Fresco fresco di stampa il libro che ha illustrato "Fiabe in rosso", Verba Volant Edizioni. Un bellissimo progetto di cui potete leggere tutto qui!

    





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