mercoledì 9 dicembre 2015

Diario della Fiera: Tante voci per una domanda




Vi ho tenuto costantemente aggiornati sulla mia pagina Facebook qui ed ora è arrivato il momento di raccontarvi qualcosa più nello specifico.
Mi sembra impossibile raccontare tutto, intanto perché questa è stata, prima di tutto, una grande esperienza personale, nel mettermi in gioco e nel propormi, cosa per me non semplice, e poi è stata una Fiera seguita dall'inizio alla fine con devozione e attenzione quasi maniacale!

Tema portante dell'area ragazzi e degli incontri una domanda: "Che cos'è un bambino?"

Partendo dall'omonimo albo illustrato di Beatrice Alemagna pubblicato da Topipittori si è cercato attraverso diverse prospettive di trovare una risposta: una risposta da grandi ed una risposta da bambini. 
Riflettere sull'identità è fondamentale, sia per cercare di definirci, per ritrovare i "nostri bambini", per comprendere e soprattutto imprescindibile per chi ai bambini si rivolge.
Ognuno nasconde un'idea di bambino, spesso inconsapevole, creata dalle proprie esperienze e dal contatto che ha avuto con l'infanzia.

Il mio biglietto, scritto con un po' di vergogna, coprendolo con la mano come una bambina sul diario segreto, dice: "Paura senza parole".
Il biglietto, tra i tanti appesi, di una bambina dice: "Un bambino è un personaggio come un adulto, solo ancora in svolgimento".

Tavola rotonda: Tante voci per una domanda
Giovanna Zoboli, editrice di Topipittori, ha raccontato la storia del libro della Alemagna, tra dubbi, pregiudizi e successi, mi piace riportarne alcuni tratti.
Il libro nasce ad una fiera del libro di Bologna in cui, l'ancora piccola, casa editrice dei topi incontra Beatrice che porta loro un manoscritto dicendo: "Questo è proprio per voi!" Da allora il libro vede un inaspettato e grandioso successo, tradotto in 10 paesi, sempre attuale, ha convinto anche il più restio pubblico inglese, diventando addirittura manifesto dei Topipittori.

Le principali reticenze:
- non ha trama;
- è un libro da grandi mascherato da libro per bambini;
- le immagini sono brutte.
Ebbene, anche io, in un tempo lontano l'ho regalato ai miei genitori a Natale, convinta, forse, che un genitore potesse capirlo meglio di un bambino, e, "signore perdonami perché non sapevo quello che dicevo", ho pensato che il testo fosse più bello delle illustrazioni, così strane...illustrazioni che, ora capisco, mostrano bambini veri, lontani dall'ideale, volutamente spigolosi e brutti, bambini con l'apparecchio e bambini che si scaccolano, bambini in cui i bambini si riconoscono.

Importante, allora, l'immagine del bambino, anzi, l'immagine dei bambini.
Giulia Mirandola ci porta a spasso in una carrellata di disegni e fotografie di bambini di tutti i tipi, bambini ribelli, bambini giocosi, sognatori, in un gioco che invita a proseguire: guardare i bambini e le bambine delle figure e riconoscerne le caratteristiche e le differenze.
Mentre parla, sullo sfondo un bambino si tuffa in un blu pennarello, un blu di possibilità e di incognite, rischio e scoperte, un blu che potrebbe essere cielo e potrebbe essere mare, in un tempo sospeso, un fermo-immagine in aria. 
E forse proprio questo è un bambino.

Conclude l'incontro Carla Ghisalberti, che soprattutto chi vive a Roma conosce bene, e, partendo dalla lettura del libro, ci rimanda quattro caratteristiche fondanti di un bambino per lei, ognuna con esempi di grandi illustratori contemporanei raccontati in modo meraviglioso:

la capacità di non mentire, mostrare le cose per come sono;
Illustrazione di Marina Girardi
il mistero dell'infanzia;
Illustrazione di Heidelbach

l'orientamento, bambini alla ricerca che si ingegnano, bambini che trovano soluzioni;

Illustrazione di Oliver Jeffers



"Bambini rasposi", mi è piaciuta tantissimo questa definizione, bambini inafferrabili, arrabbiati, dispettosi, perché i bambini sono anche questo.
Illustrazione di Isol





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