lunedì 9 novembre 2015

Chiara Tescione, la zucca, il topo, il bruco e la farfalla

Una piccola ape annuncia il suo arrivo e svolazza curiosa tra tutte le sue tavole per farsi riconoscere, quasi come in quei grandi libri di immagini in cui trovare l'intruso.
E l'aver scelto un logo, un marchio è una delle cose che mi ha colpito del lavoro di questa giovane ragazza di Roma, come simbolo del suo pensare in grande!
L'altra cosa che mi ha colpito è l'unicità delle immagini che crea, attraverso una tecnica chiamata Foto Illustrazione, che permette di raccontare storie immaginifiche e particolarissime e ci fornisce uno sguardo nuovo sulle cose.
Le sue immagini mi catturano e difficilmente riesco a togliermele dalla testa!
Ho deciso di iniziare proprio da lei questo percorso per affermare di nuovo la bellezza dell'unicità, nella vita e nell'arte.

E' stato molto piacevole chiacchierare virtualmente con lei e poter leggere le sue risposte a domande che erano prima di tutto mie curiosità. 

Chiara Tescione si racconta per Puntiamo in alto.


Ogni storia inizia con un C’era una volta raccontaci il tuo C’era una volta. 

Immagine di Chiara Tescione
Ero una piccola osservatrice del mondo, molto calma e serafica. Più che correre da uno scivolo all’altro dei parchi giochi ero una vera e propria “tester” di altalene che, con il loro dondolio, mi permettevano di esplorare angoli diversi dello spazio e delle persone, di formulare delle congetture, ripensarci subito dopo, e di nuovo disegnare altre immagini.


Che bambina eri? Che rapporto avevi con i libri?
Adoravo le favole. Conservo ancora la collezione di favole illustrate tascabili da cui, ogni sera con mia madre, pescavamo un libricino da leggere prima di andare a dormire.
Ah quanta tenerezza mi ha fatto il topolino di campagna quando è corso via a “zampe levate” dalla città per tornare alla sua vita di sempre, povera di prelibatezze culinarie ma ricca di piccole gioie e serenità! 
Quello era decisamente il mio libricino preferito; ero così affezionata a quel topolino che quando trovai il mio primo quadrifoglio lo riposi immediatamente lì dentro, al sicuro nel suo focolare, lontano dai mastini della città.

Quando nasce la tua passione?
La passione per il disegno ce l’ho da sempre credo; ricordo che quando ero piccola, prima di addormentarmi, disegnavo con l’indice della mano forme astratte sul mobile accanto al letto, naturalmente al buio.
Poi le nuvole… il cielo è stato un’immensa palestra della creatività; chi non si è mai fermato a cercare sagome di animali o mostri di vario genere sulle nuvole?

Che ostacoli hai incontrato?
Sono un’autodidatta. Ho ritagliato dei momenti di tempo tra un esame e l’altro dell’università ma non ho mai frequentato corsi di illustrazione per migliorare la tecnica.
Il mio più grande ostacolo è stata la mia paura da topolino di campagna per l’incertezza del futuro di una persona che dedica la sua vita a qualcosa di così poco tangibile…


Storie a colori


Che tecniche usi per realizzare i tuoi lavori? Come sei arrivata alla foto illustrazione?
La foto illustrazione è nata qualche anno fa all’università.
Mi trovavo ad una conferenza noiosissima quando ad un certo punto, dopo aver temperato la matita, riconosco una farfalla tra gli scarti temperati. Disegno due antenne sul foglio vicino alle ali, scatto una foto e la invio immediatamente alla mia amica e collega Valeria (molto presa anche lei dalla conferenza devo dire) che scoppia in una contenutissima risata.
Poi quando sono diventata pratica con i programmi di grafica del computer ho deciso di invertire i passaggi: oggi scatto prima la foto, poi elaboro un disegno (rigorosamente matita e penna bic), e infine coloro al computer utilizzando pennelli e fotografie che ho scattato in altre circostanze. “Fotografie per colorare?” Sì! In sintesi è tutto un fotoritocco!

Immagine di Chiara Tescione
Che storie racconti attraverso le tue immagini?
Con le immagini mi piace raccontare le persone; vorrei realizzare, almeno virtualmente, sogni inespressi, rappresentare le passioni di una vita, disegnare ricordi o desideri…

A cosa/chi ti ispiri?
Sono tanti gli artisti che ammiro e che seguo sia nel mondo dell’illustrazione che in quello della fotografia concettuale ma se dovessi sceglierne uno, Javier Perez è indubbiamente il mio guru indiscusso. 

Come nascono le tue idee? Nel sogno come Yesterday per Paul McCartney  o da quello che ti circonda?
Le mie idee nascono sempre da quello che mi circonda, poi passano dal sogno per diventare immagine.
Sono convinta che per essere felici bisogna innamorarsi delle “piccole cose” almeno due volte al giorno: quando il rumore del brecciolino sotto le ruote della macchina ci ricorda la strada di montagna dove ci avventuravamo con la vecchia “Fiat Tipo” di papà per cercare le more o quando trovi un bruco tra le foglioline del prezzemolo sul vaso in balcone…
E’ in momenti come questi che nasce l’idea.


Immagine di Chiara Tescione
Come una vedetta pirata



Se chiudi gli occhi, dove vorresti essere? Come vorresti realizzarti? Cosa vorresti realizzare?
Vorrei essere in qualsiasi posto che non ho ancora visto. Vorrei conoscere storie che non ho ancora conosciuto e vorrei trascorrere la vita a raccontarle a modo mio.
Speri di fare della tua passione il tuo lavoro?
Sarebbe moooolto bello!

Quali sono le cose che ti piacciono di più di questa attività e quali le criticità?
È una bella attività perché ti permette di lavorare con l’immaginazione e con la realtà insieme ma richiede un’enormità di tempo: per una foto illustrazione molto elaborata potrei impiegare fino a due giorni interi di lavorazione. Spero di riuscire a velocizzarmi con il tempo.

Ogni storia ha bisogno di un finale, tu qualche scegli?
Il bruco diventerà una bellissima farfalla o verrà brutalmente mangiato da un piccione?
Mi piace pensare che il bruco diventerà una bellissima farfalla e insieme al piccione (saziatosi di tutto il mio buonissimo prezzemolo) gireranno il mondo.


Ed ecco l'immagine che Chiara ha prestato per la copertina del mese di novembre per la pagina facebook di Silviapunto.



“Autunno, la stagione preferita delle principesse!”

Racconta il desiderio di ogni piccola principessa di vedere una di quelle zucche enormi comprate dalle nonne per cucinare i favolosi risotti o i tortini di ottobre, trasformarsi improvvisamente in una scintillante carrozza pronta a trasportarla in un mondo magico pieno di scarpette di cristallo.
Racconta anche l’immenso potere immaginifico dei libri che, soprattutto con gli occhi e con il cuore di un bambino, permettono di vivere vite parallele altrettanto intense e piene di emozioni.


Per vedere gli altri suoi lavori seguitela qui. 



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