martedì 14 luglio 2015

The giving tree

C'era una volta un albero che amava un bambino.

E così inizia la magia.

"L'albero"...questo libro verde verde ma proprio verde
che poi lo apri ed è tutto bianco bianco ma proprio bianco!


Una commovente amicizia destinata a durare nel tempo, pur mutando le forme.
Un albero mamma e papà, un albero amico, un albero fedele come un cane.
Un albero che aspetta che il bambino ritorni e poi aspetta che il ragazzo ritorni ed, infine, che l'uomo ritorni.
Lo aspetta lì, fermo, nell'unico punto in cui può stare...lì e ovunque...lì e nel cuore dell'amico.
Lo aspetta nonostante la delusione di non riuscire a riconoscersi più negli occhi frettolosi di questo grande bambino che sembra aver perso tutta la poesia dei piccoli gesti che con lui condivideva...
gesti semplici ma che erano importanti e che per lui erano tutto:
giocare con le foglie, arrampicarsi, dondolarsi, riposare...ed abbracciarsi.
Questo grande che sembra aver dimenticato tutto, tranne che uno sfumato legame che continua nel corso della sua vita a riportarlo lì.


C'era una volta un albero che amava un bambino.
Il bambino amava l'albero con tutto il suo piccolo cuore.
E l'albero era felice.


Cambiano le situazioni, si cresce, ci si allontana ma il legame del cuore, quello profondo profondo, rimane lì ed è quello che fa aspettare l'albero per anni speranzoso di riconoscere in ogni movimento il Suo bambino, ed è quello che guida l'adulto sotto le sue fronde per un'altra volta.

Una lettura che mi ha veramente colpito ed affascinato. Una vita osservata con gli occhi dell'albero, lo scorrere del tempo, l'amore, l'amicizia. Un libro con moltissimi piani di lettura...e tra tutti a me piace quello del cuore, dell'albero Mamma che lascia andare il suo piccolo ad esplorare il mondo e lo aspetta a braccia aperte e del piccolo che sa che la mamma è lì.

Nella mia testa, e forse più ancora nel mio cuore, chiusa la copertina riecheggiano le parole di questa dolce poesia:

I vostri figli non sono figli vostri... sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita.
Nascono per mezzo di voi, ma non da voi.
Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore, ma non le vostre idee.
Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima, perché la loro anima abita la casa dell'avvenire che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni.
Potete sforzarvi di tenere il loro passo, ma non pretendere di renderli simili a voi, perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri.
Voi siete l'arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti.
L'Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell'infinito e vi tiene tesi con tutto il suoi vigore affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane.
Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell'Arciere, poiché egli ama in egual misura e le frecce che volano e l'arco che rimane saldo.
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-7735>


Vincitore del premio Andersen 2015 come 
Risultati immagini per andersen premioMiglior libro mai premiato
Shel Silverstein, L’albero, Salani
Per essere un indubitabile, piccolo classico dell’illustrazione che (a distanza di cinquant’anni dalla sua prima edizione) nulla ha perso in vigore e incanto narrativi. Per saper dar voce, pur nella sua struttura essenziale, ad una vasta pluralità di suggestioni. Per essere una sorta di elementare “racconto di formazione”, una favola senza morale e per ogni età.



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