lunedì 13 luglio 2015

Leo Lionni e l'Isola Chi-Sono


Lasciati guidare dalla grande mano di Leo Lionni, 
calda come quella di un papà,
fino all'isola Chi-Sono.

Chi frequenta il mio blog ormai sa che le mie sono recensioni e commenti 'tutti personali'. Non mi riterrei in grado di fare altrimenti e so che la mia esperienza in questo settore è solamente all'inizio.

Oggi vi racconto di Leo Lionni, artista prima che autore per ragazzi.
E vi racconto di come io, per caso, l'ho scoperto.

Sono passati un paio d'anni da quando mi sono iniziata ad interessare più concretamente alla letteratura per ragazzi e ricordo di star passeggiando ad una fiera e di vedere tanta gente osservare e parlare di questo strano libro 'Pezzettino'.
Mi aveva incuriosito ed avevo provato a sfogliarlo. Che immagini...come non ne avevo mai viste, colori accessi, forme astratte...non mi aveva colpito particolarmente. Eppure, qualcosa doveva avere per riscuotere tutto quell'interesse!
E, inoltre, mi ero convinta che fosse un libro appena uscito, il fenomeno editoriale del momento.
E l'ho accantonato li'!

E' stato leggendo le altre opere di Lionni piano piano, un po' alla volta, in una scoperta durata mesi, quando mi capitavano alla mano, che ho iniziato a comprenderne il senso in un quadro più ampio e ad apprezzarlo più nel profondo.

Avevo programmato di scrivere questo post molto tempo fa ed oggi, alla luce di tutto quello che sta avvenendo intorno al mondo della letteratura per l'infanzia, in un momento in cui parole che credevo ormai estinte come 'censura' tornano ad emergere e mi fanno venire la pelle d'oca, questo post assume un senso diverso.
E così,  raccontandovi la dolcezza che ho trovato in questi libri e le emozioni che ho provato leggendoli, consigliandoli e facendoli leggere, mi sembra quasi di restituire una immaginaria carezza all'idea di un autore che sento esser stata ferita.


Leo Lionni e la costruzione di identità
Mi sembra di ritrovare un tema comune in molti dei suoi libri, quello di personaggi che affrontano un percorso per affermarsi, per ritrovarsi e per scoprirsi...e, infondo, non è il tema più vecchio del mondo, già dalle antiche fiabe raccontante alla luce del focolare?

Scoprirsi nella propria unicità e nella propria specialità e normalità mi appare, ora, il percorso più difficoltoso da affrontare. E, come per ogni viaggio, ognuno raggiunge la meta desiderata con i propri tempo e con diverse modalità. Alle volte, qualcuno per questa straordinaria ricerca ci impiega per tutta la vita.
Trovo stupendo che bambini ancora piccoli possano scoprire, e spero sentire nel profondo, ciò che io ho scoperto solo da grande: che infondo
"Vado veramente bene così come sono!"
Per qualcuno questa è un'idea rivoluzionaria...


Quest'autore, come succede a molti, è legato indissolubilmente ad una sua opera:
Piccolo Blu e Piccolo Giallo (1959)



Un libro che ha scardinato regole dell'immaginazione fino ad allora date per certe ed ha aperto una via tutta nuova al racconto per immagini ed alle storie per bambini...una "Guernica" della letteratura per l'infanzia.

Piccolo Blu e Piccolo Giallo in versione tattile? E' possibile. Guardate qui.http://ditotest.areato.org/interviste-e-dintorni/dijon-15_3_2011/#.VZ_VpVjX6mY.twitter.


Veniamo ora, finalmente, ai miei preferiti, in cui la tematica della ricerca dell'identità è, a mio avviso, particolarmente forte:

La trilogia dell'Isola Chi-Sono


Guizzino (1963) o come mi piace chiamarlo "Swimmy" dal titolo in lingua originale.


Un piccolo Nemo di 50 anni fa.
Uno e tanti. Idee originali e fantastiche illustrazioni fuori dal comune, per imparare a guardare le cose sempre da diverse prospettive.








Federico (1967)  


Apparentemente niente di nuovo sotto al sole: la vecchia favola della "formica e la cicala" in versione topolini...
Un dettaglio è differente e rivela tutta la sua modernità: quello che avrà più valore conservare sono la memoria ed i ricordi, le immagini e le sensazioni di un giorno d'estate.
E così Federico troverà finalmente il suo ruolo.
Poetico ed unico.














Pezzettino (1975)



"Scusa", chiese allora a quello che corre, "per caso, sono un tuo pezzettino?"
"Come potrei correre se mi mancasse un pezzetto?" rispose quello che corre.

Il linguaggio poetico e rituale ci guida pagina dopo pagina a seguirlo, accompagnati dalle stupende tavole colorate ed immaginifiche.









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